VOCE DELLA VALLESINA Settimanale di informazione - Colloqui con lo psicologo - di Federico Cardinali

2 giu 2024

Se i buoi e i cavalli avessero le mani e potessero dipingere…

Quale Dio?

Porsi il problema dell’esistenza di Dio a Stalingrado, significa negarlo, così scrive a suo padre, pastore nella chiesa tedesca, un soldato della Wehrmacht. Dicembre 1942, l’assedio di Stalingrado, che doveva segnare un’altra grande affermazione del Terzo Reich, è ormai una disfatta. Di lì a un mese il feldmaresciallo Paulus firmerà la resa. Ho cercato Dio in ogni fossa, in ogni casa distrutta, in ogni angolo, in ogni camerata, quando stavo in trincea, e nel cielo. Le case erano distrutte, i camerati erano tanto eroici o così vigliacchi quanto me, sulla terra c’erano fame e omicidio, e dal cielo cadevano bombe e fuoco. Soltanto Dio non c’era. No, padre, non c’era nessun Dio.[1] In pieno inverno, abiti logori, armi e cibo esauriti, rifornimenti che non arrivano. E sì che erano venuti con la sicurezza del Gott mit uns, Dio è con noi.

Questi giorni in un incidente aereo ha perso la vita Ebrahim Raisi, il presidente iraniano, e con lui il ministro degli esteri e le altre persone a bordo. L'Ayatollah Khamenei, guida suprema della Repubblica Islamica, ha invitato il popolo alla preghiera. Con la volontà di Dio tutto sarà sistemato: proseguiranno regolarmente sia la sicurezza nazionale che la sicurezza dei confini. Il presidente morto, da magistrato, aveva fatto impiccare migliaia di oppositori politici. E solo l’anno scorso in Iran 853 condanne a morte sono state eseguite. La politica di repressione, giocata prevalentemente sul corpo delle donne, e in nome di Dio, è in piena forma. Donna Vita Libertà è diventato un compito che tutti ci siamo assunti, da quando il nome di Mahsa Amini è diventato simbolo di protesta. E di liberazione.

Il 7 ottobre scorso i terroristi di Hamas portavano avanti la loro aggressione in territorio israeliano, uccidendo e violentando chiunque capitasse sotto e catturando centinaia di ostaggi, al grido Allāhu Akbar, Dio è grande. Una preghiera che sempre copre il terrorismo islamista.

Venti giorni dopo il presidente Netanyahu inquadra la guerra a Gaza con parole della Bibbia. Tremila anni prima, il Dio di Israele avrebbe detto tramite Samuele al re Saul, in guerra anche allora con gli Amaleciti, gli odierni palestinesi: Va’ dunque e colpisci Amalek, e vota allo sterminio quanto gli appartiene; non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini.[2]

Due mesi fa, presieduto dal patriarca Kirill, si è svolto il XXV Concilio Mondiale del popolo russo. Nel documento finale, leggiamo: Dal punto di vista spirituale e morale l’operazione militare speciale è una guerra santa, in cui la Russia e il suo popolo, custodendo l’unico spazio spirituale della Santa Russia, svolgono la missione di baluardo in difesa del mondo dall’assalto del globalismo e dalla vittoria dell’Occidente caduto nel satanismo.

Guerra santa era anche quella che i cristiani dell’XI secolo portavano in Palestina, con i crociati, per liberare il Santo Sepolcro dal dominio dei musulmani. Dio lo vuole, gridava Pietro l’Eremita e, sembra, perfino Urbano II, il papa di Roma.

Gli dèi dell’Olimpo erano sempre pronti a seguire e condividere, a volte perfino a provocare, le varie guerre, grandi o piccole, di cui gli eroi omerici si nutrivano.

 

Vi starete chiedendo dove voglio arrivare oggi, ricordando momenti apparentemente tanto sconnessi. C’è un pensiero che mi accompagna. È di Senofane, filosofo e poeta greco del V sec. a.C. I mortali, scrive, credono che gli dèi siano nati e che abbiano abito, linguaggio e aspetto come loro… Ma se i buoi, i cavalli e i leoni avessero le mani e potessero dipingere, i cavalli dipingerebbero gli dèi simili ai cavalli e i buoi simili ai buoi; e plasmerebbero i corpi degli dèi simili all’aspetto che ha ciascuno di essi. Mi hanno sempre colpito queste parole. E mi domando: i tedeschi della Wehrmacht, Khamenei e i suoi ayatollah, i taliban afghani, i terroristi di Hamas, Netanyahu e i religiosi ultraortodossi che lo sostengono, Kirill che dichiara santa la guerra di Putin… non ci stiamo plasmando un Dio a nostra immagine?

Dio nessuno l’ha mai visto riflette la comunità di Giovanni nel II secolo. Poi aggiunge: Il Figlio, è lui che lo ha rivelato.[3] Ma nel cuore del Dio di Gesù di Nazareth non abita la guerra. Meno ancora quella santa. Né l’oppressione della donna, né un mondo diviso tra privilegiati e sfruttati. Il problema è che un Dio Padre-e-Madre di tutte e di tutti, come diceva Lui, non piace agli uomini di potere. Non a caso, appena hanno potuto, l’hanno fatto fuori.

 

E noi? Quale Dio facciamo nostro? Scrive Etty Hillesum, morta a 29 anni ad Auschwitz: Una cosa diventa sempre più evidente in me, e cioè che Tu non puoi aiutare noi, ma che siamo noi a dover aiutare Te. E in questo modo aiutiamo noi stessi.[4]

 

[1] Ultime lettere da Stalingrado

[2] 1 Sam 15,3

[3] Gv 1,18

[4] E. Hillesum, Diario 1942-43

 

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