VOCE DELLA VALLESINA Settimanale di informazione - Colloqui con lo psicologo - di Federico Cardinali

3 ott 2010

Bambini e computer

Nostro figlio Leonardo ha dodici anni. Per i compagni, gli insegnanti, i parenti lui è ‘il ragazzino elettronico’! Pensi che era venuto a casa un tale per offrire un corso sull’uso del computer e quando ha parlato con nostro figlio è rimasto di stucco: ha detto che ne sapeva più di lui! È proprio un mago del computer. Ora, però, a scuola è venuto uno psicologo che, parlando con noi genitori, ha evidenziato come i ragazzi possono correre grossi rischi entrando in certi siti come Facebook, Youtube, Messenger, le chat e altre robe simili. Noi non ci capiamo niente in tutto questo, ma siamo tranquilli perché lui sa fare molto bene ed è intelligente, sa che ci sono pericoli, i virus e tutto il resto. Che ne pensa lei? Le parole dello psicologo a scuola ci hanno preoccupato…

Anna e Mario

 

Cari genitori, credo proprio che lo psicologo avesse ragione! Voi lascereste vostro figlio in giro per la città alle due di notte, da solo? Certo che no. Girare su internet, da solo, a dodici anni, non è molto diverso dall’andarsene a passeggio, da solo, alle due di notte in una grande città.

 

Mi dite che Leonardo è ‘un mago del computer’. E ci credo. I nostri bambini e i nostri ragazzi ci sono nati con queste tecnologie e sono molto più abili di noi adulti nell’apprenderne l’uso. Ma un conto è saper usare uno strumento, dal punto di vista tecnologico. Un altro è l’uso concreto che se ne può fare. Un computer è una porta sul mondo: da una porta si può uscire e andare dovunque; attraverso una porta può entrare chiunque.

 

Ora immaginate che vostro figlio sia un appassionato di meccanica e che conosca tutto di un’automobile: motore, carrozzeria, impianto elettrico. E ogni volta che succede qualcosa alla vostra auto, lui sappia subito individuarne la causa. Prima ancora, e più rapidamente, del vostro meccanico. Lo diremmo ‘un mago dell’automobile’. E lo guarderemmo con meraviglia e, perché no, anche con un pizzico di orgoglio.

Ma dareste la vostra auto in mano a Leonardo perché, da solo, si faccia un bel viaggio? Penso proprio di no. Perché no? Proprio perché voi per primi vi rendete conto che una cosa è la conoscenza della tecnologia che fa funzionare bene l’automobile, altra cosa è la maturità necessaria per farne un uso corretto.

 

Anche per il computer è un po’ così.

Chi non ha una conoscenza anche elementare di questo strumento, spesso è affascinato da chi ci si muove con buona libertà. E, soprattutto, non si rende conto delle potenzialità di una ‘macchina’ di questo genere.

 

Proviamo, allora, a guardarla un momento questa macchina. Subito ci accorgiamo che, quanto ci offre, possiamo racchiuderlo come in due grossi capitoli.

Il primo. È uno strumento che può aiutarci in tanti nostri lavori. Scrivere, disegnare, preparare lezioni per la scuola, relazioni da presentare a una conferenza o a un convegno di studi. Ci offre anche la possibilità di passarci del tempo libero, di giocare. Ci facilita, insomma, in tante nostre occupazioni, sia di lavoro che di relax.

Il secondo. Collegato alla rete (internet) diventa una porta-finestra con il mondo. Sul nostro monitor possiamo incontrare di tutto e tutti. Inviare e ricevere posta con chiunque e da chiunque. Entrare in contatto, parlando e vedendoci, con chi sta dall’altra parte del mondo. Visitare luoghi (siti) ricchi di storia, di cultura, di tutte le bellezze straordinarie di questo nostro mondo. Fare ricerche su argomenti di studio, di curiosità, di cultura.

Ma possiamo anche entrare in contatto anche con chi dice di essere una persona, mentre in realtà è un’altra, entrare in luoghi di malaffare, di vendita di sostanze pericolose, di sesso a buon mercato, di pornografia. E di pedofilia. E non è che chi volesse approfittare di un bambino, entrandoci in contatto, gli dice: “Ciao, io sono un pedofilo. Vuoi fare dei giochini sessuali con me?”.

 

Cari genitori, mi dite anche che vostro figlio ha un profilo su Facebook. Avete visto che cosa ha messo in rete per presentare sé stesso? Quali foto, per esempio. Quali recapiti: indirizzo, telefono? Chi sono i suoi ‘amici’. Quali sono i suoi contatti, più o meno frequenti. Avete mai guardato la posta che riceve e che invia?

 

Ora, non è che io voglio presentarvi il computer come l’orco cattivo. Io lo uso nel mio lavoro da oltre trent’anni: dai tempi in cui usavamo i floppy da 5”!

Il punto sul quale vorrei richiamare la vostra attenzione è uno soltanto. Che sappiate distinguere bene cosa significa saper usare una macchina dal punto di vista tecnologico, e cosa significa saper usare una macchina dal punto di vista della maturità intellettiva e affettiva. Un ragazzino di dodici anni - ma anche uno di quindici o di diciotto - può essere un genio per le conoscenze tecnologiche. Ma non ha la maturità necessaria per valutare, consapevolmente, l’uso che ne può fare.

 

Qualche consiglio pratico.

Fissategli, nella sua giornata, un tempo massimo da passare davanti al computer, trascorso il quale, deve chiudere. Non lasciatelo mai da solo davanti al suo pc. Voi non potrete stare sempre lì, naturalmente. Allora mettete il computer nella stanza in cui ci sono anche gli altri della famiglia, in soggiorno, per esempio. Se, invece, l’avete già collocato nella sua stanza, che lasci sempre la porta aperta: lui deve sapere che la mamma o il babbo possono sempre guardare ciò che sta facendo. Leggete la sua corrispondenza. Controllate i siti che frequenta. Ma lui ha tutte password! Eh, ve le fate dare.

 

Vi dico queste cose perché se vi ponete il problema, è segno che ci tenete a lui. Allora non dimenticate che vostro figlio ha solo dodici anni: non pretendete che abbia la maturità di uno di venti!

Per crescere bene ha bisogno anche della vostra protezione.