4 nov 2012
Riflessioni sul dramma della pedofilia
Il coraggio della verità
Le scrivo per avere una sua risposta che possa aiutarmi a capire. (…) L’ultimo fatto che è successo l’estate scorsa proprio qui, vicino a noi, dovrebbe farci pensare a tutti, e spingere anche la Chiesa a guardare ancora il problema della pedofilia che si ripresenta tra i preti. Nel nostro gruppo parrocchiale ci siamo chiesti perché ancora i preti non si possono sposare. Non pensa che questo sarebbe già un primo passo e un cambiamento importante?(…).
Luciano L.
Anche a me ha fatto molto male sentire le cronache dei mesi estivi. Altrettanto male mi ha fatto vedere con quanta malignità e cattivo gusto i giornali ci si tuffavano dentro. Di fronte a questi fatti io credo che dovremmo lasciare che la magistratura faccia il suo lavoro di chiarimento, e nello stesso tempo essere vicini alle persone coinvolte perché abbiano modo di trovare quell’aiuto di cui possono aver bisogno.
Vede, Luciano, la pedofilia è davvero una brutta bestia. È una malattia nell’adulto e un dramma per il bambino o ragazzo che ci si trova coinvolto. Se lei ricorda, ne abbiamo già parlato su Voce un anno fa: vi avevamo dedicato tre incontri per tentare di comprenderne il dramma e la gravità.
Certo, ogni caso va visto singolarmente perché ognuno ha la propria storia personale, ma il tema di fondo è che ci troviamo di fronte ad uno stato mentale alterato. Ad un’affettività-sessualità gravemente immatura che spinge l’adulto verso comportamenti dannosi e irresponsabili. Dannosi per la persona stessa, ma anche – e soprattutto – per le vittime, bambini e ragazzi che ne sono coinvolti.
Lei si pone il problema della pedofilia tra i preti e sembra collegarlo al celibato. Al fatto, cioè, che i sacerdoti non hanno una famiglia in cui vivere la loro affettività-sessualità. Ci dobbiamo ragionare, certo. Facciamo molta attenzione, però, a non fare confusione.
Il problema della pedofilia, purtroppo, è molto più vasto di quello che le cronache ci riportano e di certo non vede i preti al primo posto. Per questo dico non facciamo confusione!
Non è il celibato che sta alla radice della pedofilia. Dobbiamo essere molto chiari su questo punto. Tutti sappiamo che ci sono padri di famiglia, professionisti stimati, persone con famiglia e figli, anche con ruoli importanti nella società (insegnanti, medici, psicologi, avvocati, operai, ecc.), ineccepibili e rispettati, che soffrono di questo grave disturbo e approfittano dei bambini e ragazzi con cui condividono tempi e attività. Il dramma delle violenze sessuali perfino in famiglia non appartiene solo alla letteratura o al cinema, o a brutti ricordi dei secoli passati. Padri che infastidiscono o molestano o addirittura violentano i loro figli, accanto a madri che fanno finta di non vedere per ‘non aggravare’ la situazione, non sono, purtroppo, una rarità. Neanche ai nostri giorni.
Certo, è legittimo scandalizzarci quando ad esserne coinvolto è un sacerdote. Perché da lui ci aspettiamo un comportamento sano e corretto con le persone che l’incontrano. Lei si pone la domanda sul matrimonio per i preti. Non sarebbe certo uno scandalo, né le persone si allontanerebbero dalla chiesa se un giorno ci saranno preti che vivono con la propria famiglia. La chiesa cattolica oggi chiede ai suoi sacerdoti di vivere nel celibato. Perché lo ritiene una grande ricchezza e un dono grande per la comunità dei credenti. Segno di un amore e di un’apertura di cuore che oltre-passi i ‘confini’ di una vita familiare.
Questa scelta è stata fatta intorno all’anno mille: nel primo millennio c’erano sacerdoti sia celibi sia sposati. Sul piano dottrinale nulla vieta che nel tempo questa che oggi è una norma possa trasformarsi e diventare una proposta. Io penso che avverrà. Nelle altre chiese cristiane i sacerdoti possono scegliere se vivere celibi o se formarsi una famiglia. Del resto Gesù stesso aveva scelto anche uomini sposati tra i suoi apostoli.
Di nuovo, però, non facciamo confusione!
Il tema del celibato per i preti è un tema sul quale credo sia buono che all’interno della Chiesa (= il Popolo di Dio) se ne parli e ci si rifletta, con tutta l’ampiezza e la profondità necessarie.
Il problema della pedofilia però è ben altro: è una cosa sulla quale ci dobbiamo interrogare fortemente come società civile, e chiederci se non ci stiamo comportando facendo finta di non vedere. Con il rischio di sottovalutare come certi stili di vita possano alimentare le radici di questo gravissimo fenomeno.