19 mag 2019
Scuola e responsabilità Domizia Consoli
Caro Professore,
questa lettera nasce da un bisogno di condivisione. Sono passati tanti anni da quando il mio percorso scolastico, in cui lei era il mio docente, si è concluso, ma la ricordo sempre con grande stima. L’immagine che ho di lei è quella di un grande uomo che ha cercato ed ha saputo trasmettere sia l’amore per la sua materia, sia insegnamenti di vita concreti. Sono stata felice di sentirla telefonicamente dopo tutti questi anni. La vita ci porta a fare delle scelte ed io, dopo il diploma, ho deciso di continuare i miei studi a Roma, lontano dalla mia amata Sicilia. Le sue lezioni erano svolte con amore e passione, il suo scopo, a mio avviso, non era solo quello di trasmetterci conoscenza fine a sé stessa, ma di saper applicare nella vita tutto quello che ci insegnava, di “amarlo” e di essere pronti al futuro. Sono sicura nel dirle che, grazie a lei e alla sua fiducia nelle mie capacità, sono riuscita ad inserirmi in questo mondo pieno di avversità. Ricordo con gioia i momenti in aula in cui parlava della sua vita e delle sue esperienze personali. Ritengo che quei momenti siano stati fondamentali tanto quanto le materie che ci insegnava. Personalmente penso di essere stata molto fortunata a conoscere una persona come lei, la stimo moltissimo e credo, anche grazie ai suoi insegnamenti, di essere riuscita a divenire la persona che sono oggi. Nella scuola della nostra epoca, non è facile trovare insegnanti che ti spingono oltre l’apprendimento meramente didattico aggiungendo anche quello sulla vita. “Il maestro dà al ragazzo tutto quello che crede, ama, spera. Il ragazzo crescendo ci aggiunge qualche cosa e così l’umanità va avanti” scrivevano i ragazzi di Barbiana.
Non credo di svelare un gran segreto se affermo che la scuola riveste un ruolo cruciale nella formazione dei nuovi cittadini. La scuola è chiamata per prima ad offrire risposte concrete e, se possibile, efficaci su problemi che riguardano non solo l’istruzione, ma il sociale più ampio. Soffermandoci sulle problematiche presenti, possiamo vedere come siano rilevanti quelle dell’inclusione e dell’integrazione degli alunni stranieri per evitare l’isolamento. È importante anche non sottovalutare il bullismo, e tutte le difficoltà riguardanti i disturbi dell’apprendimento. Il grande compito di responsabilità educativa e istruttiva che ricade sull’istituzione scolastica, che è veramente ampio, deve poi fare i conti con una disponibilità di risorse sempre più esigua e con la richiesta di fornire dati che dimostrino l’efficacia di quanto è stato realizzato.
Su questo come psicologa non posso che sostenere il prezioso aiuto che la mia professione può offrire alla scuola. Quest’ultima perde di vista le possibilità di supporto che potrebbe ottenere dalla collaborazione con questo professionista, che contribuirebbe al raggiungimento degli obiettivi propri dell’istituzione scolastica, progettando interventi di formazione ad hoc, rilevando le esigenze dell’istituto considerato all’interno del suo territorio. Rispondere non solo ai bisogni ma anche alle esigenze personali, significa offrire ai componenti del contesto scuola, la possibilità di accrescere le loro competenze e soprattutto co-progettare insieme al mondo scolastico. L’importante è creare sinergie con il mondo della scuola in modo da attivare uno scambio collaborativo per poter ottenere elementi su cui riflettere ed attuare interventi efficaci ed eccellenti che siano pertinenti a quello di cui la scuola ha bisogno per far evolvere i suoi alunni.
Concludo con l’auspicio che queste mie parole possano aver rafforzato in lei una speranza per poter continuare ad andare avanti e raggiungere migliori risultati, nonostante non sia facile. In attesa di un suo riscontro, con infinita stima, una sua allieva che la ricorda sempre con tanto affetto.